Faleria

FaleriaFaleria è collocata nella bassa Tuscia ai margini del Parco del Treia, situata tra le direttrici Cassia e Flaminia. Essa sorge su uno sperone di tufo lambito ai lati da profonde forre ricche di vegetazione. 

Situata presso il confine sud-est della provincia di Viterbo, a 5 km dalla s.s. Flaminia e a 15 dalla s.s. Cassia, Faleria si colloca in un territorio abbastanza conosciuto per la ricchezza e le testimonianze storiche. 

Facilmente raggiungibile da Roma, il Comune è poco distante dal Parco della Valle del Treia. Il suo borgo sorge, infatti, su un colle di tufo di forma triangolare scavato dalla confluenza del torrente Treia stesso e del torrente Mola.

Il borgo antico si arrocca sull’estremità triangolare del promontorio tufaceo delimitato, ai lati, da due valli profonde e difeso, lungo la fronte posteriore del Palazzo Anguillara da una cinta muraria con un'unica porta d'accesso oggi ancora conservata. L’insediamento si articolava su una via centrale, Via Falisca, cui si legavano le vie minori. Dopo la realizzazione del Castello degli Anguillara il borgo assume l’aspetto di nucleo fortificato. Nel XVI secolo l’abitato si amplia e viene costruita una nuova cinta muraria con torri e due porte d’accesso.  

Le principali fasi di Sviluppo sonos state tre. La prima compresa tra il X - IX sec. a.c. è quella degli Insediamenti dei 'Falisci'. La seconda è relativa all’epoca medievale (X – XIV sec.), durante la quale vi è stato un allargamento del tessuto urbano a Sud con opere di fortificazione, concluse nel 1290 con la costruzione del Castello Anguillara e muri difensivi. Infine, durante il XVI sec. (ultima fase di sviluppo), ovvero quella rinascimentale si è visto un ulteriore ampliamento con la costruzione degli Scaloni, Largo Clivo, del borgo e dell'asse stradale primario (oggi Via Umberto I°). 

Da un punto di vista economico Faleria nasce con vocazioni prevalentemente agricole. Le campagne circostanti sono coltivate a vigneto, oliveto e noccioleto. Le tecniche di lavorazione artigianale assicurano la massima genuinità di olio (che ha ottenuto il marchio dop) e vino, ma lo scarso collegamento con settori secondari e terziari ne rendono poco elastica la vendita. Ciò ha fatto in modo che tali culture si siano via via ridotte ad un utilizzo casalingo. Diversa, almeno in parte, è la situazione della nocciola, che viene prodotta nella qualità “tonda gentile” e “nocchia rosa”. Quasi tutta la produzione è in questo caso destinata alla vendita.

I luoghi da visitare sono sicuramente: la Chiesa di S. Giuliano, la  Chiesa di S.Agostino,  la Chiesa della Madonna Di Pietrafitta, il Castello Anguillara, il Castello di Fogliano, il Castello di Paterno, la Sala Consiliare della Misericordia, l’ Ospedaletto di San Giuliano ed Ottone III.

In particolare, occorre ricordare che la Chiesa più importante di Faleria è dedicata al patrono San Giuliano Ospitaliere. La Chiesa di S. Giuliano ha pianta basilicale a tre navate; la centrale, più ampia, termina nell'abside con coro in legno, restaurato nel 1991, che circonda l'altare principale. Della primitiva Chiesa del XII secolo rimangono i massicci muri perimetrali, visibili nella mole esterna, nei quali sono aggregati tasselli di fini marmi lavorati, provenienti da monumenti di epoca romana, inseriti come elementi decorativi.

Nel XVI secolo la chiesa subì un vistoso rifacimento, per il volere del Conte Everso Anguillara, che mutò l'ordine architettonico fondamentale. Furono chiuse le finestre parietali ed eretti quattro nuovi altari dedicai a S. Girolamo, annunciazione di Maria, S.S. Pietro e Paolo, trasferiti dall’altare maggiore e S. Giovanni Battista.

Una particolare menzione merita la Cappella di S. Giovanni Battista, costruita da maestri marmorari di alta tecnica, per le sue sagome architettoniche, sorrette da colonne e capitelli tutte in marmo pregiato. Della famiglia Anguillara, porta ancora oggi gli stemmi araldici ai fianchi dell’altare e al centro dell’ affresco. In questo secolo furono costruiti anche i portali di travertino che si inseriscono nella facciata della Chiesa. Il campanile romanico fu costruito probabilmente nel 1504 ed ha, nella parte inferiore due ordini di bifore chiuse, in quella superiore tre ordini di bifore con colonnina, marcapiani in cotto e dentellature ornamentali. Le campane, la più grande risale al 1343 e la più piccola al 1504, sono tuttora funzionanti.


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